Marina di Pisa

Villa Peratoner

1873 - Via Tullio Crosio

1873 – La villa viene costruita per conto del commerciante pisano Giuseppe Palme.

1893c – Ugo Peratoner, ricco possidente altoatesino, con la moglie Mary Kaen, l’acquista e comprano anche il lotto accanto, quello che porta il numero uno, sul lungomare, il più vicino all’Arno, con l’intenzione di ampliare il fabbricato. La presella attigua, contrassegnata con il numero tre, viene comprata dal fratello del signor Peratoner e dalla moglie, Ottilia Walter, ungherese del Banato, i quali nel giro di poco più di un anno, innalzano, in aderenza alla ex casa Palme, una villetta. Anche se i due immobili vengono intestati alle mogli, l’intero complesso bifamiliare (che godrà di una certa notorietà per il temporaneo soggiorno di D’Annunzio) viene indicato per diversi anni come la Villa Peratoner. Solo quando Ottilia Walter-Peratoner concede la casa in dote alla figlia Olga che sposa il marchese Guadagni, questo edificio prende il nome di villa Guadagni.

1904 – Dopo il soggiorno con la Duse alla vecchia Dogana del 1898, ritorna a Marina Gabriele D’Annunzio. E proprio la grande attrice, che sta trascorrendo qualche giorno di riposo alla Pensione La Perla, ad interessare Felice Castelli per la sistemazione del poeta, sebbene la loro relazione sia ormai agli sgoccioli, essendosi l’esuberante vate invaghito della marchesa Alessandra Di Rudinì. Da poco, Mary Kean Peratoner ha acquistato dalla Società del tramvai il terreno attiguo alla villa che guarda l’Arno con l’intenzione di aggiungere altre stanze alla casa, ma poi, per non compromettere la stupenda vista delta foce e delle Apuane, ha cambiato progetto preferendo portare a diciotto vani la vecchia costruzione, ampliandola sul retro. La casa, dalle pareti color mattone, battuta quasi direttamente dalle onde, piace a prima vista al poeta che ha mandato l’amico Palmerio dai padroni per affittarla per qualche anno. Ma, dopo il rifiuto del burbero signer Peratoner, soltanto le lusinghe del grande factotum di Marina riescono nell’intento. D’Annunzio ha potuto così trovare alla «Casa Rossa» o, come anche la chiamava, alla «Villa delle Tempeste», nuove suggestioni per la sua vena artistica. La giunonica Alessandra vive con lui, lo accompagna nelle lunghe cavalcate nella pineta e si gode il mare in prossimità della tenda solare impiantata sul lido, dinanzi alla villa, con tanto di concessione della Giunta Municipale.

Nel 1912 Enrico Caruso, il celebre tenore napoletano, è ospite, per la villeggiatura, della villa Guadagni di proprietà della marchesa Olga, appassionatissima di musica lirica e lei stessa cantante, con voce da contralto.

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