Marina di Pisa

1908 - 1919

Il lineare, funzionale, ottimo disegno geometrico del 1872, rivisto con modestissimi adattamenti vent’anni dopo, si dimostra come un contenitore asfittico al quale bisogna dare nuovi polmoni, essendo sempre più difficile operare col concetto della saturazione all’interno del perimetro originario. Non c’e molto da scegliere, l’unica possibilità di rendere edificabile un’altra fetta di terra è quella di ridurre, sia pure di poco, l’aulente e balsamica pineta alle spalle del paese acquistata in buona parte dai fratelli Appolloni. Così, nel mese di maggio di quello stesso 1905, approvata la proposta di modifica del piano regolatore, il Comune decide un nuovo appresellamento di 13.635 metri quadrati di terreno in cui si ricavano tredici lotti, che, assumendo i numeri dal 159 al 171, si susseguono a partire dalla villa del marchese Albites, iniziando una nuova strada, la terza parallela al lungomare, che subito viene battezzata «via dell’Ordine di S. Stefano».
Dopo aver destinato a piazza la parte vicina al vertice del triangolo, la restante porzione è stata suddivisa in ulteriori 19 lotti che, nel nuovo disegno, hanno preso i numeri da 185 a 203.
Finalmente, il 20 agosto 1907, la Giunta Municipale, adotta un provvedimento per un generale riordinamento delle concessioni dei chioschi, perché gli stessi abbiano destinazione e forma rispondenti al decoro e all’estetica del luogo e trovino collocazione nelle apposite aree all’uopo destinate dal nuovo piano regolatore, approvato con la medesima deliberazione. Rimane però la mancanza di una scuola, della chiesa, di un’adeguata illuminazione e di una stazione per i servizi di trasporto pubblico.

1908 - 1919

Il lineare, funzionale, ottimo disegno geometrico del 1872, rivisto con modestissimi adattamenti vent’anni dopo, si dimostra come un contenitore asfittico al quale bisogna dare nuovi polmoni, essendo sempre più difficile operare col concetto della saturazione all’interno del perimetro originario. Non c’e molto da scegliere, l’unica possibilità di rendere edificabile un’altra fetta di terra è quella di ridurre, sia pure di poco, l’aulente e balsamica pineta alle spalle del paese acquistata in buona parte dai fratelli Appolloni. Così, nel mese di maggio di quello stesso 1905, approvata la proposta di modifica del piano regolatore, il Comune decide un nuovo appresellamento di 13.635 metri quadrati di terreno in cui si ricavano tredici lotti, che, assumendo i numeri dal 159 al 171, si susseguono a partire dalla villa del marchese Albites, iniziando una nuova strada, la terza parallela al lungomare, che subito viene battezzata «via dell’Ordine di S. Stefano».
Dopo aver destinato a piazza la parte vicina al vertice del triangolo, la restante porzione è stata suddivisa in ulteriori 19 lotti che, nel nuovo disegno, hanno preso i numeri da 185 a 203.
Finalmente, il 20 agosto 1907, la Giunta Municipale, adotta un provvedimento per un generale riordinamento delle concessioni dei chioschi, perché gli stessi abbiano destinazione e forma rispondenti al decoro e all’estetica del luogo e trovino collocazione nelle apposite aree all’uopo destinate dal nuovo piano regolatore, approvato con la medesima deliberazione. Rimane però la mancanza di una scuola, della chiesa, di un’adeguata illuminazione e di una stazione per i servizi di trasporto pubblico.

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